Gluten sensitivity – o meglio Non-celiac gluten sensitivity, dall’inglese- tradotto in italiano con a sensibilità al glutine non celiaca è un disturbo che si manifesta a seguito dell’assunzione di glutine da parte di certe persone, bambini compresi.
Si presenta pressoché con gli stessi sintomi della celiachia, ma gli esiti degli esami per questa malattia autoimmune risultano negativi.
Sintomi della sensibilità al glutine non celiaca

I sintomi della gluten sensitivity sono quindi:
- gonfiore addominale,
- crampi allo stomaco,
- mal di testa,
- Costipazione o diarrea (talvolta alternati)
- sonnolenza e stanchezza
- irritabilità
- carenza di ferro e anemia
- nei bambini, crescita rallentata
- deficit vitaminici,
- osteoporosi
- osteomalacia
Come si può notare i sintomi della sensibilità al glutine non celiaca sono gli stessi di chi soffre di celiachia, tranne per il fatto che in caso di celiachia anche la parete dell’intestino subisce dei danni.
Ecco perchè per diagnosticare la celiachia si effettua in genere anche una biopsia intestinale. C’è comunque da dire che al giorno d’oggi il primo step di diagnostica sono gli esami del sangue.
Celiachia e gluten sensitivity: differenze
La grande differenza tra gluten sensitivity e celiachia è il fatto che nel caso della malattia, l’intestino subisce danni.
Talvolta i sintomi della celiachia possono essere non così evidenti in alcune persone, ma nonostante questo la mucosa dell’ intestino tenue risulta danneggiata.
Al contrario chi è affetto da sensibilità al glutine non celiaca denota sempre una serie di sintomi a volte anche piuttosto gravi, ma l’intestino è intatto.
Altra differenza è il fatto che la celiachia, in quanto malattia grave, è riconosciuta dallo Stato il quale eroga mensilmente un sussidio per l’acquisto dei generi alimentari che hanno un prezzo più elevato rispetto ai comuni.
Per chi è affetto da gluten sensitivity, però, non disponibile alcun voucher .
Infine, devo menzionare il fatto che per chi soffre di sensibilità al glutine non celiaca non è un problema la contaminazione, cosa grave invece per un celiaco.
La diagnosi di sensibilità al glutine non celiaca

Come si giunge quindi alla diagnosi per sensibilità al glutine non celiaca?
Prima di tutto vi consiglio di farvi seguire attentamente dal vostro medico di base per giungere ad una diagnosi definitiva.
In genere comunque gli step da seguire sono gli stessi per la diagnosi di celiachia, poichè prima si deve escludere la malattia vera e propria:
- esami del sangue con dosaggio di determinati parametri ematici, come la rilevazione degli anticorpi antiendomisio, anti gliadina IgA, anti gliadina IgG e antitransglutaminasi;
- Breath Test al Sorbitolo;
- Esame delle feci;
- Biopsia intestinale
Come si cura la sensibilità al glutine non celiaca
Purtroppo non esiste cura per la gluten sensitivity: l’unica soluzione è quella di seguire una dieta priva di glutine (al pari di chi è affetto da celiachia).
Sensibilità al glutine non celiaca nei bambini
Anche i bambini possono soffrire di questa patologia. Le nostre bimbe ne sono un esempio.
Come avete fatto a capire che la vostra bimba soffre di gluten sensitivity?
Questa è la domanda che mi sento porre più sovente.
Ci è voluto ben un anno prima che riuscissimo a trovare una soluzione ai problemi di Aurora.
Il primo sintomo persistente dai due anni e mezzo è stato un mal di pancia molto frequente.
La nostra risposta è stata inizialmente un cercare ci capire se non fosse dovuto all’imminente arrivo della sorellina.
Successivamente, in accordo con il nostro pediatra, abbiamo somministrato fermenti lattici quando per certi periodi pensando a piccole influenze intestinali.
I sintomi si sono poi intensificati, oltre ai dolori addominali è sopraggiunto il vomito ogni qualvolta Aurora mangiava la pizza.
Evitiamola, abbiamo pensato.
Nel frattempo il pancino di Aurora era sempre molto gonfio e dolente perciò la sottoponiamo ad esami specifici: ecografia e test per intolleranze alimentari.
Nessun risultato degno di nota se non l’intestino particolarmente pieno di gas, tanto da averle leggermente spostato il fegato.
Dagli esami del sangue risulta, invece, una leggera disfunzione tiroidea e lieve mancanza di ferritina.
A questo punto inizia per noi un calvario fatto di visite specialistiche e supposizioni, dal “é qualcosa di grave” al “è solo una bambina molto sensibile e aver perso la sorellina ha provocato in lei uno shock”.
Decidiamo di tenere un diario alimentare e del dolore per monitorare la situazione nel tempo.
L’apice lo raggiungiamo mentre trascorriamo le nostre vacanze estive: crampi addominali forti e vomito costante.
Al rientro la nostra pediatra, analizzando il diario alimentare di Aurora, riscontra una concomitanza tra l’assunzione di glutine ed il riscontrarsi di dolore e vomito.
Decidiamo quindi di eliminare il glutine dalla dieta della mia bimba per un mese ed osservare i risultati.
Che dire?
Dopo la prima settimana il pancino di Aurora era finalmente sgonfio, niente più dolori e vomito.
Il mese successivo reinseriamo il glutine, sotto stretta osservazione della nostra pediatra e… i crampi tornano così come il vomito.
Diagnosi fatta: sensibilità al glutine, o detto in modo più tecnico gluten sensitivity.
A distanza di anni, come da indicazione di uno specialista gastroenterologo pediatrico abbiamo reintrodotti il glutine. Non è trascorso un giorno dal reinserimento (graduale) del glutine che i sintomi si sono ripresentati in modo violento con crampi addominali, vomito e diarrea.
Ancora una volta, anche lo specialista ha confermato una sensibilità al glutine non celiaca per entrambe le bambine.